<<Sai da quel giorno il tù
babbo diventò sempre peggio, un gli potevo dì più niente. Un giorno che gli
risposi m’allungò na manata tanto forte che mi fece venì il livido nel naso.
Provavo a coprillo colla zazzera, ma si vedeva. La moglie del Cappone se
n’accorse e mi prese dapparte e mi fece un monte di domande, ma io gli negai
tutto, che dovevo fà. Durò così pe’ mesi, Cicera, ogni sera che tornava a casa
dopo avè bevuto era lezzo, io speravo che quella notte era diversa, perché lui
ogni volta me lo prometteva. Invece niente, Cicera, lui tornava coll'odore di vino
e di sudore e coll’alito acido. A me mi veniva la nausea, un lo sopportavo più.
Bastava un niente pe’ fallo diventà violento, anche quando un beveva. Ormai Cicera
avevo imparato a conoscelo e iniziai a compiacello, gli chiedevo scusa senza
avè fatto niente, gli davo ragione anche se un l’aveva, pur di placà l’odio che,
lo sapevo Cicera, sarebbe scoppiato da un momento all’altro. Quando
s’arrabbiava c’aveva le vene che s’ingrossavano, il viso diventava viola e
l’occhi uscivano dall’orbite. Io un l’avevo mai visto così, la prima volta
m’impaurii. Le sue mani iniziarono a colpimmi sempre più spesso e io un mi
volevo fa sentì all’inizio da quell’altri pastori, allora mi facevo piccina
piccina in un angolo della capanna cercando di un urlà per un sveglià
nessuno>>.
<<Ma mamma perché non hai
reagito?>>
<<Oh Cicera, perché, perché.
Facile fà ‘ste domande, ti ci volevo vedè al posto mio!>> mi dicesti
<<Perché lui era il mi’ marito, che facevo lo denunciavo? Poi lui mi
prometteva che un l’avrebbe più fatto, ogni volta attaccava a piange e mi
chiedeva perdono, mi implorava e mi giurava che quella era l'ultima volta,
Cicera. Poi diventava boncitto boncitto, dovevi vedè, mi giurava che le su’ mani
m'avrebbero solo accarezzata d’ora in poi>>
<<E tu ci credevi>>.
<<Ci credevo sì. Col sangue
che mi colava dal naso mi ritrovavo lì a consolallo, a convincelo che io gli
credevo e che sarei stata pe’ sempre co’ lui>>.
Tu mi guardasti sorpresa per la parola che era uscita spontanea dalle mie labbra.
Il bastardo era mio padre e non ti tornava, vero?
Uomini amate le donne, accarezzatele, sfioratele, baciatele, leccatele, spogliatele. Uomini parlate con le donne, rideteci, giocateci. Uomini commovetevi, emozionatevi.