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venerdì 3 febbraio 2017

Sono salita sul palco


Qualche giorno fa mi sono incontrata con il gruppo del teatro "Né Arte Né Parte" di Arcidosso http://www.compagniateatrale.it. L'occasione era speciale, riguardare insieme lo spettacolo de "LA DAME DE CHEZ MAXIM" che veniva trasmessa su TV9. 

Ci siamo incontrati e ho riabbracciato tutti i miei compagni. Li ho guardati dritti negli occhi, quegli occhi che hanno condiviso con me tante emozioni, ed ho riconosciuto uno ad uno tutte quelle persone che mi hanno dato così tanto.
 

Ho iniziato per puro caso e sono rimasta per molti anni - Cercasi tenore (2002) di Ken Ludwig – Le sorprese del divorzio (2003), Il letto ovale (2004) di Cooney e Chapman, Un giardino di aranci fatti in casa (2006) di Neil Simon, Operazione Hans (2006) di Chapman e Pertwee, La Dame de Chez Maxim (2007). Sapete perché sono rimasta? Perché con loro ho trovato subito un fondamento di vita, un insegnamento, un sostegno e un segno di amicizia inequivocabile. 

A volte fai le cose per caso e ti cambiano la vita. Quella è stata una esperienza che mi ha rafforzato le spalle e al tempo stesso mi ha consentito di lasciarmi andare, lasciando nel cassetto schemi e pregiudizi. E tutto a prescindere dalla semplicità di quello che mettevamo in opera, quello è la parte esteriore, io parlo delle emozioni.
 

Sul palco ho capito che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse: il mondo appare diverso da lassù, è proprio quando si crede di sapere qualcosa, che dobbiamo guardarla da un’altra prospettiva, anche se ci può sembrare sciocco o assurdo, ci dobbiamo provare. 
 

A volte dobbiamo smettere di essere spettatori ed avere il coraggio di salire sul palco, il coraggio di far sentire la nostra voce anche se non è bella o profonda come vorremmo, il coraggio di mostrare il nostro corpo anche se ci sembra grasso o imperfetto, il coraggio di avere la luce puntata dritta negli occhi anche se sei timido e ti vergogni come un cane. Dovreste provare a salire e sentire come batte il cuore e come tremano le ginocchia, è un’emozione che si rinnova ogni volta.

Da lassù tutto è diverso, la prospettiva è diversa, non hai ostacoli davanti, vedi tutti, vedi tutto, in profondità.
 

Da lassù ti prendi il diritto di non essere più te stesso, lassù sei un’altra persona e ti prendi anche il lusso di capirla, perché imparare una parte non significa imparare a memoria un copione e recitare una successione di parole, no, tu entri nel pensiero di un altro!
 

Dovreste provare a salire e sentire cosa si prova ad identificarsi in un’altra persona, non lo facciamo mai nella vita! Siamo bravi a criticare, ma non ad immedesimarsi negli altri. L'empatia è caratteristica di pochi!
 

E quando non ti ricordi più il copione? Quando tutto diventa buio davanti agli occhi e ti senti perso? Qui si improvvisa!  Troppo spesso nella vita si ragiona, si pensa, si riflette a tutte le conseguenze del caso, no no no, qui no! Qui si improvvisa, si inventa e sennò….. arriva sempre qualcuno da dietro le quinte ad aiutarti, con una voce, con un gesto, con uno sguardo.
 

Perché fare teatro è fare gruppo, lassù non siamo soli, lassù siamo tutti insieme e se per caso sbagli qualcosa nessuno si arrabbia, casomai si ride!
 

Lassù ci si mette in discussione, con un po' di paura, ma alla fine che ci importa quel che pensa la gente…… Ditemi la verità, cambia davvero qualcosa se qualcuno nella vostra vita pensa che tu non sia stato davvero bravo? Ma che ce ne frega….


 


 Vi voglio bene!