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venerdì 18 dicembre 2015

Nascita, Morte e Resurrezione

L'altro giorno Rossella mi ha chiesto un lavoretto su un bel tronco curvo che avevo trovato al mare. Mi ha chiesto di farci un presepe e si è presentata con delle piccole statuine di plastica comprate dai cinesi. Non potevo dirle di no, soprattutto dopo che mi aveva regalato le sedie vintage, la poltroncina a fiori e il vecchio baule di nonna Assuntina. Al tempo stesso però non potevo neanche fare un lavoretto con quelle statuine, mi sono rifiutata!!

Allora mi sono fatta ispirare da una artista francese, trovate le sue opere su http://epistyle.blogspot.it/ guardatele perché lei crea delle cose davvero fantastiche.

Rossella ha molta fede e una cosa che poteva piacerle riguardava sicuramente la religione. Ho voluto, in modo molto semplice, ricreare la vita di Gesù, percorrendo la sua strada, dalla sua nascita, alla sua morte e poi alla resurrezione. 

Avevo tutto il materiale a disposizione, legnetti, filo animato di juta, filo di rame, carta e colla.
Avevo l'idea....  così mi sono messa all'opera e questo è venuto fuori:

NASCITA. Il bambin Gesù nella grotta con la stella cometa 
 
 
MORTE. La croce 
 
 
RESURREZIONE: Cristo che risorge  
 
 
TUTTO INSIEME
 

Anche se non sono religiosa questo lavoretto mi piace molto, ci sento l'evoluzione, la crescita, il cambiamento e soprattutto la resurrezione ha il valore di un ritorno alla vita, in tutti i sensi, a prescindere dalla fede, la voglia di rialzarsi e reagire alle difficoltà della vita.

 






 
 
 



mercoledì 16 dicembre 2015

Albero della Vita

Se volete fare un albero di Natale un po' diverso dal solito di spunti e idee ce ne sono tantissimi su internet.... Io che ormai ho la fissa del legno di mare ed ho il garage pieno di legni e legnetti raccolti  nelle varie passeggiate all'Alberese, ovviamente sono andata sul classico. Questo lavoretto non è complicato, la parte più difficile sta nell'avere i legni a portata di mano, dopodiché con lo spago e qualche nodino si mette tutto insieme con facilità. Questo alberello può essere poi adornato di addobbi di natale e di lucine, io ho preferito lasciarlo semplice e l'ho sistemato in una parete della camera da letto, non solo per le feste ma per tutto l'anno!!  Per me non è solo un albero di Natale, ma un alberello della vita! 




venerdì 4 dicembre 2015

Albero di Natale Alternativo

E' Natale e inizia la magia delle luci e dei colori. Sulle riviste e sul web si trovano degli alberi di Natale stupendi con degli addobbi incantevoli, ma io come faccio con due bambini che distruggono tutto? Mi sono sempre limitata a fare degli alberi semplici da quando è nata Ines, ma ancora di più dalla nascita di Rocco. Abbiamo appeso all'albero le palline di pon pon colorate fatte con la lana, un anno  abbiamo messo le forme degli animali fatti con la carta origami, altre volte le classiche palline di plastica argentate dipinte e colorate dai bambini. Insomma tutto ciò che poteva cadere a terra senza far danno. A loro piacciono le luci colorate quindi dovevamo metterle nell'albero, per forza!
 
Ho deciso, devo fare un albero di Natale che è solo per loro, che loro possono toccare, fare e disfare a loro piacimento.... e un albero di Natale che è solo per me e che non si tocca!
 
Così ho preso spunto dalla copertina di Casa Facile Decor di Natale 2014:
 

 
Ma che bell'albero fatto con i pacchi regalo! Sembra facile e allora mi sono  all'opera.
 
Materiale necessario:
scatole di varie dimensioni
carta da pacchi
nastri colorati
washi tape
tempo
voglia
 
 
Ho scelto le scatole giuste, di varie dimensioni, le ho incartate, decorate con washi tape e nastri e fissate con la colla a caldo e con un pezzo di legno sul retro, che rendesse il tutto stabile. Poi ho fissato un gancetto al legno e appeso il tutto al muro, al posto del quadro di Klimt:
 
 
 
 

Ma quanto tempo ci vorrà a fare tutte le cose che ho in mente?? 
 

lunedì 30 novembre 2015

Ernest & Celestine

Ieri ad Ines è caduto il quarto dentino. In realtà non le è proprio caduto naturalmente, ma a seguito di una bella botta in bocca da parte di Rocco, durante la lotta tutti e quattro nel lettone. Il dentino dondolava già un po’, ma non era il suo momento ancora. Dopo un iniziale dramma con tanto di sangue tutto si è risolto con un "evviva, domani arriva Celestine!".

Quasi tutte le bambine di questo mondo credono alla fatina del dentino, ma noi no, noi siamo rimasti al topolino. Ma un motivo c’è ed è perché ci siamo affezionati a Celestine… e ve la voglio presentare. Celestine è una giovane topolina che vive nel mondo di sotto ed ogni notte va nel mondo di sopra a prendere i dentini degli orsetti lasciando un soldino. Ma lei non è un topolina qualunque, lei è una piccola artista che si ribella al suo destino. Infatti nel libro il futuro dei piccoli topolini è già segnato, dovranno tutti accedere alla professione più necessaria: il dentista. Ma lei non ama farlo e così fugge dal mondo opprimente dei topi e incontra l’orso Ernest, clown e musicista, anche lui ribelle da un destino di giudice.  Ma nel mondo degli orsi è impossibile fare amicizia con un topolino, i due mondi sono incompatibili e i loro popoli sono secolari nemici. Eppure nessuno potrà impedire ad Ernest e a Celestine di diventare compagni inseparabili. Prima, però, dovranno affrontare mille peripezie e pericoli, sfuggire a una miriade di topi furiosi attraversando i cunicoli delle fogne, evadere da un furgone blindato della polizia, scappare su un camioncino di dolci rubato, per rifugiarsi nella loro calda e accogliente casa nel bosco, nascosta sotto una coltre di neve. E finalmente potranno dedicarsi alle rispettive passioni, la musica e il disegno.



Questo libro di  Pennac l’ho letto a Ines e insieme lo abbiamo subito adorato, amato.  Sia perché è   buffo e ironico, sia perché i personaggi si fanno da subito amare. Ti immedesimi e ti affezioni. Ti apre il cuore scoprire questi due personaggi che litigano e fanno pace, scherzano e si prendono cura l’uno dell’altro. Due personaggi che si sono incontrati per caso e l’idea di separarsi diventa per loro la cosa più detestabile del mondo e per evitarlo sono disposti a tutto. E’ una storia di amicizia che nasce e dura anche se tutto il mondo la ritiene impossibile.

Una volta che ti affezioni ad Ernest e Celestine poi scopri tutto il mondo che c’è dietro, scopri i disegni e gli albi illustrati dell’artista Gabrielle Vincent. E poi scopri il film. Ma aspettate, prima vi consiglio di leggere il libro o di leggerlo con i vostri bambini e di provare ad immaginare i personaggi, lasciate spazio alla vostra fantasia, disegnate Ernest e Celestine nella vostra mente, nei vostri cuori. Solo dopo andate ad ammirare gli stupendi disegni di Gabrielle Vincent.


 








 

 
Un orso e un topo amici? Non si è mai visto!
È scandaloso! Assolutamente vietato!
‟Hai capito, Ernest?”
‟Hai capito, Celestine?”
Eppure nessuno potrà impedire a Ernest e Celestine di diventare i migliori amici del mondo. Nessuno, capito?



 

lunedì 16 novembre 2015

Cinque donne


Ci siamo ritrovate finalmente tutte e cinque nella splendida  Firenze. Firenze era bella come sempre, ma sabato lo era di più, era emozionante con noi, quasi commovente. L’ultimo ricordo che ho di noi cinque insieme è del pranzo a Siena, io con Rocco dentro il pancione, quindi ben 3 anni fa. Troppo tempo.
A distanza di anni ho ritrovato cinque donne belle come il sole, nonostante qualche ruga in più ed i capelli bianchi da ritingere. Ho ritrovato tante storie da ascoltare.
Ho trovato cinque donne CONSAPEVOLI di quello che sono. Donne che conoscono le proprie emozioni e sentimenti, che non ignorano le proprie paure e debolezze. Ho ritrovato cinque donne che in questi anni hanno lottato, ognuna con le proprie angosce e con le proprie ansie. Donne che conoscono i propri limiti, ma non cadono, a volte li superano, a volte li evitano, a volte li ignorano e a volte li accettano con un sorriso.
Ho ritrovato cinque donne che hanno viaggiato, camminato, esplorato, seminato, annaffiato, raccolto. Donne che hanno amato, che hanno riso. Donne che hanno pianto, hanno urlato, si sono sentite sole. Donne che hanno perdonato. Donne che hanno parlato, ascoltato, aiutato. Che hanno vissuto. Donne che non hanno bisogno di rifarsi le labbra per sentirsi belle. Che si guardano allo specchio con un sorriso.
Ho ritrovato cinque donne che, nonostante la paura che fanno questi 40 anni, hanno ben chiaro il loro percorso  e che mai devono voltarsi indietro e domandarsi chi sarebbero adesso se avessero fatto scelte diverse. Mai, perché sono belle così, dolci, sensibili, generose, passionali, vere.

Vi voglio bene.

SENZA PAROLE



giovedì 12 novembre 2015

Troviamo il gufo che è in noi

Il gufo è un animale che spesso è associato al malaugurio, tanto che da noi spesso si dice “non gufare”, non portare sfortuna. Ma a me il gufo piace, mi ispira sensazioni positive e forti, di sicurezza, non di paura. E quindi voglio trovare tutte le sue qualità, le sue caratteristiche positive.

Il gufo è il conquistatore della notte.  Sarebbe bello avere alcune delle sue qualità, avere gli occhioni grandi, immobili e fissi che ci aiutano a vedere nella notte a grande distanza. E poter girovagare di notte perfettamente a nostro agio e in silenzio come riesce a fare il gufo. Per noi umani, che invece siamo legati alla terra e amanti del sole, il buio e la notte fanno paura.

Il gufo è calmo. Osserva, controlla, protegge. Sarebbe bello avere la sua quiete, poter guardare le cose dal ramo di un albero, esaminare, analizzare e controllare quel che succede intorno. Senza essere troppo impulsivi, così spesso.

Il gufo è il simbolo di saggezza e conoscenza, in alcune storie gli animali del bosco vanno a chiedere al vecchio gufo delle opinioni, dei consigli. Sarebbe bello se riuscissimo ad essere talmente equilibrati e sapienti da poter dare sempre dei pareri giusti, senza pregiudizi.

Il gufo è simbolo di telepatia e perspicacia. Sarebbe bello riuscire scorgere la verità dietro la bugia, sentire anche le parole non dette, notare le sfumature che altri non colgono.

Sarebbe bello trovare la parte di gufo che è in noi…..

Così  ho scelto proprio il gufo per decorare il paralume che Giulia  mi aveva dato da sistemare. Era rotto e un po’ inespressivo, opaco, ci voleva qualcosa di vivace da mettere sopra il nuovo comodino “vintage new look” della piccola Adriana.

 
  
 
 
 


Narra la leggenda popolare che, Dio creò il mondo con tutti gli animali, ma che poi, riguardando il gufo, un po’ si pentì di averlo fatto così strano, con occhi così grandi, abitudini bizzarre e notturne. Allora, gli volle fare un grande dono: sarebbe diventato l’animale della buona sorte, quello che avrebbe sempre portato con sé i buoni auspici per migliorare la vita di coloro che se lo sarebbero tenuto vicino, senza averne paura.

Buona notte Adriana e buon risveglio.

lunedì 9 novembre 2015

L'estate di San Martino

E' Novembre, ma è caldo e sembra primavera, mancano solo le mimose. Cambiano i colori intorno, non ci sono le violette nei prati, ma solo foglie rosse e marroni. Se non fosse per questo sembrerebbe marzo, forse aprile. Ci affascina andare al mare in autunno e sdraiarsi sul telo indiano sulla sabbia. Nessuno intorno. Ci incanta pranzare in terrazza e vedere gli ulivi carichi di frutti. Poi alzare gli occhi al cielo ed ammirare le nuvole di storni danzare in voli acrobatici. Ci piace sognare che le giornate si allungano invece che accorciarsi. E' un sogno, ma ci fa bene.
 
La chiamano l'Estate di San Martino
 
La leggenda narra di San Martino che, nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello, poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l'altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite.
 
E' una leggenda popolare, ma trova un riscontro reale perché ogni anno, i primi di Novembre, il sole caldo ed il cielo limpido e pulito ci regalano forti emozioni.
 
 

martedì 27 ottobre 2015

Concorso fotografico Montalcino. Torneo d'ottobre

E' appena finita la settimana "santa" e di cose da fotografare ce ne sono molte per i nuovi venuti, che non conoscono la festa. Montalcino agghindata a festa, bandiere dei quartieri in ogni via, la piazza piena di gente. E poi la banda, il corteo storico, gli stand, tutto come sempre, ma nulla di nuovo. Per chi partecipa ad un concorso fotografico per il torneo d'ottobre diventa difficile non essere scontato, non cadere nella banalità, non fotografare qualcosa che è già stato fotografato. Allora bisogna inventarsi qualcosa di inconsueto. Un movimento, uno sguardo, un gioco di luci.
Vince chi coglie l'espressione, la situazione.
 
 
 

Questa è la foto con cui Pietro ha vinto l'anno scorso il secondo premio Bianco e Nero.
Molto bella,. Sono molto curiosa di vedere cosa verrà fuori quest'anno.


mercoledì 21 ottobre 2015

Reportage da Abilmente


Era un paio d’anni che volevo visitare Abilmente, l’evento italiano più importante dedicato al mondo della manualità creativa. Finalmente mi sono decisa. Mi sono portata come me mia mamma e la mia bimba e siamo partite alla volta di Vicenza. Felice e curiosa ho iniziato il mio viaggio. Devo dire che la fiera è davvero  grande e importante, quindi mi sono concentrata su quello che più si adatta al mio stile e a quello che mi piace fare ed ho iniziato dal padiglione che più mi caratterizza, quello delle Arti Decorative. E’ una immensa  fonte di ispirazione per la mia voglia di creatività, qui si entra in contatto con colori, materiali, tecniche e realizzazioni artistiche, creazioni di grande fascino, è una vera e propria esperienza sensoriale. Vorresti imparare a fare tutto.


All’interno dei Padiglioni si trovano dei meravigliosi Atelier creativi, aree dinamiche  dove la dimensione laboratoriale e quella espositiva si mescolano e si fondono. Qui si riesce a scoprire le novità nel mondo della manualità creativa e, al tempo stesso, a vedere veri e propri pezzi d’autore.


L’Atelier del riciclo creativo mette in primo piano la creatività abbinata a valori etici, ecologici e di sostenibilità, proponendo una variegata gamma di linguaggi e interpretazioni dei materiali di scarto (carta, cartone, plastica, gomma…) che, sapientemente lavorati da artisti ed eco-designer, diventano composizioni creative con una forte valenza estetica, acquistando così nuova linfa vitale.




  




 
 
 
 
 
 



 


Meraviglioso è l’'Atelier “Vesti la tua sedia” che mostra come dare nuova vita e personalità a mobili e complementi d’arredo rivestendoli, agghindandoli con tessuti di vari colori... qui ero proprio al mio centro!!!! Qui i creativi invitati si sono sbizzarriti a rivestire in modo inedito delle sedute, che per l’occasione sono state trasformate in opere d’arte.


 




   
 
   

  
 





Opere d’arte anche i paralumi, non sono stupendi??

 

 
 

   
 



 

Poi...... tra le tante aree tematiche e padiglioni, mi sono immersa nel mondo a me più sconosciuto (ma di grande fascino) del cucito, patchwork e tessitura. Questo è un mondo veramente magico, con stoffe colorate, lane, feltro, tessuti, macchine da cucire e telai...
 


 
 

   


In assoluto  uno dei miei preferiti , L’Atelier del Patchwork riunisce i più importanti protagonisti che operano a livello internazionale  nel mondo del patchwork, artisti  con percorsi ed esperienze diverse che hanno deciso di esprimere i loro stati d’animo e i sentimenti, attraverso l’uso del tessuto, la trapuntatura, l’accostamento dei tessuti, anziché con i pennelli, la matita, la spatola.
 


 


 
 
 
 
 
  
 
  
 
  
 

 

All’interno del Padiglione del cucito e tessitura si trova la DAMSS GALLERY, questa è una vera e propria galleria d’arte. Il Gruppo DAMSS è impegnato nella valorizzazione delle materie di scarto che vengono manipolate e trattate per togliere quella  patina che hanno i semilavorati industriali, attribuendogli una nuova funzione estetica senza trascurare ovviamente l’aspetto etico che è la ragione stessa del riuso. All'interno della DAMSS GALLERY, sulle pareti laterali, sono appese grandi opere tessili, da una parte degli originali autoritratti degli artisti vestiti con abiti dalle fogge diverse e dall'altra tante cartoline tessili realizzate dalle signore che hanno partecipato lo scorso Marzo ad Abilmente realizzando un’opera d’arte collettiva


 

 



   


   


  




   
 
 
Altro meraviglioso spazio è quello delle CreativeMamy che propongono un nuovo modo di organizzare le feste per i propri bambini, dal Jungle Party con alberi alti oltre due metri, allo Sweet party per i più golosi, al Flowers party per le mamme.
 


 

   



Infine, come non visitare il padiglione del cake design?? Un appuntamento imperdibile è l’Atelier “Cakes Arts & Crafts”  dedicato a chi vuole imparare l’arte della decorazione dei dolci o per chi, come me, semplicemente vuole perdersi, con gli occhi e col palato, in questo dolcissimo mondo.....
 
 
 






E qui ho preso un piccolo regalo per Pietro, il mio personal Masterchef..... i cucchiai per le decorazioni!
 
 

 
 
Per coinvolgere anche la piccola Ines, che mi ha seguito con grande entusiasmo a giro per la fiera, abbiamo partecipato anche ad un piccolo laboratorio organizzato da Fiera Vicenza Educational. Concentrato sul tema del riciclo creativo il laboratorio era condotto dalla simpaticissima Federica Pilastro, che ha seguito i bambini durante la creazione della Shopper Natalizia: tanto cartoncino per la barba, i baffi e il cappello di Babbo Natale!

 
 
 
 

Tutto questo non è una vera e propria esperienza sensoriale???