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lunedì 4 gennaio 2016

Capodanno con me stessa

Questo nuovo  anno e' iniziato in modo decisamente diverso dal solito. Ho deciso di stare un po' sola con me stessa.
 
L'ultimo dell'anno non abbiamo fatto tardi perché Pietro voleva andare a sciare, ma io a questo giro non ne avevo proprio voglia, quindi è andato da solo ed io mi sono presa una giornata in solitudine.  Ci siamo svegliati presto e siamo andati a La Thuille, l'ho accompagnato agli impianti alle 10, il centro benessere che avevo prenotato apriva alle 11. Avevo un'ora da aspettare... ho fatto due passi assaporandomi l'aria fredda della montagna e al tempo stesso il sole intenso appena alzato da dietro le montagne che inteporiva le strade. Ho goduto dei minuti che avevo a disposizione senza che nessuno si aspettasse niente da me, senza orari e senza che nessuno mi conoscesse. 
 
Mi sono fermata al Caffè Bertod,  ho chiesto un cappuccino e una pasta e mi sono seduta in un angolo. Potevo tirare fuori il cellulare e perder tempo, invece mi sono messa a osservare le persone, cosa rara al mondo di oggi... sempre di corsa,  le persone che incontriamo per strada sono spesso un ostacolo al nostro cammino, i corpi si schivano e gli sguardi non si incrociano,  ognuno troppo occupato nei propri pensieri,  ognuno troppo diretto alle proprie mete... Seduta in quell'angolo del bar ho osservato le persone che, nonostante fossero le dieci di mattina del primo dell'anno, erano già in piedi...  La giovane barista senza trucco e con gli occhi gonfi che dispensa sorrisi agli ospiti,  la famiglia con due bambini che ricorda i fuochi artificiali della notte precedente ed il gruppo di lavoratori comunali con il gilè fosforescente che si trovano a fare la pausa caffè come una qualsiasi mattina d'inverno. Sono tutti apparentemente felici e l'atmosfera e' serena. Tutti si fanno gli auguri e ridono. Poi ci sono i giovani ventenni accanto a me, sono una decina, maschi e femmine,  li osservo e non riesco a capire se hanno fatto nottata o se hanno dormito almeno un po'.  Cerco di scoprilo senza successo.  Capisco però che sono spensierati, c'è una ragazza che racconta tante storie, è al centro dell'attenzione, tutti l'ascoltano e ridono, un'altra invece, più timida, sorride in disparte senza dire niente.
 
E' la mia ora, pago e mi incammino. L'aria è frizzante, nonostante il sole che batte e mi mette di buon umore. Vado al centro benessere e mi rilasso. Sono sola.  Sono padrona del mio tempo. Mi dedico al mio corpo, mi idromassaggio. Faccio il bagno turco e sento che tutti i pori si dilatano. Il tempo si dilata. Poi leggo il libro. Poi ancora idromassaggio e sauna e poi ancora leggo il libro. Non parlo con nessuno, non ne ho voglia. Ho voglia solamente di sentire il mio corpo e pensare un po' a quello che voglio. Anche a niente. La mente va da sola, dove le pare. Pranzo da sola di fronte ad una finestra, si vedono le montagne ed un piccolo rigagnolo gelato. Mangio e leggo il libro. E penso.  Mi ritrovo immersa nelle mie fantasie, nei miei mondi incantati. Poi mi faccio massaggiare e ascolto ancora il mio corpo, l'energia che sprigiona, i suoi impulsi. Sento il mio respiro. Sento i miei piedi, le mie gambe, le mie natiche, sento la mia schiena e poi la mia pancia, il mio collo. Sento la pelle, sento le ossa. Assaporo ogni piccola pressione, ogni movimento, sono lucida, non voglio addormentarmi, voglio godere del mio tempo e di me stessa.
 
La giornata è lenta, non finisce mai, tutto è dilatato, i minuti sono più lunghi e i sensi si espandono.
 
Torno alla realtà con il buio, sono felice di riabbracciare la mia vita e mi prometto di rifarlo ancora.


 

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